Pedagogisti Clinici ANPEC Sezione Mantova

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Un pedagogista Clinico coordinatore pedagogico dell'evento
Domenica 7 Aprile 2013 a Mirandola (MO) - ore 10-12
Palestra scuole secondarie F. Montanari via E. Fermi 3


L'asilo di nido di Quistello apre le porte alla pedagogia clinica.

Grazie ad un gruppo di mamme interessate e curiose la pedagogia clinica entra con il suo approccio e le sue tecniche all'asilo nido di Quistello. L'esperienza purtroppo è stata interrotta dal sisma del 20 maggio, pertanto i 10 incontri preventivati si sono ridotti a sei, ma sono bastati per lasciare tracce significative che, in futuro, potranno essere approfondite e magari ulteriormente sviluppate.
La proposta pedagogico clinica si è rivolta ad un gruppo di 7 bambini di età compresa fra i 30/36 mesi, interessando lo sviluppo psicomotorio, attraverso la chiave ludico-motoria, soddisfatta da una metodologia propria della pedagogia clinica: l'Edumuvment®. Tale metodo esclude in maniera categorica esercizi e criteri addestrativi, ma si affida ai desideri del soggetto e alle sue motivazioni. Un panorama operativo, quello dell'Edumuvment®., teso ad assicurare occasioni di scambio, atte a sviluppare sentimenti di fiducia e sicurezza, favorire la curiosità e il bisogno di agire e di affermarsi. Secondo tale metodo il bambino è sostenuto da sollecitazioni motorie originali e creative, offre spazio alla spontaneità e a dinamiche naturali. Un dialogo educativo con tante esperienze da proporre per migliorare abilità e risvegliare funzioni motorie e senso-percettive.
Il metodo Edumuvment®. ha le sue radici principalmente nella Psicomotricità di Le Boulch il quale, in un suo lavoro, ha affermato: "L'aiuto principale che si può fornire al bambino (per apprendere) è metterlo nelle migliori condizioni al fine di permettergli di fare le sue prove ed errori. Non bisogna racchiudere il bambino in forme di risposta stabilite, che sono l'origine di stereotipi che in seguito frenano il progresso, ma sollecitare al massimo le sue possibilità d'invenzione. L'esperienza del bambino deve essere vissuta in modo positivo sul piano emozionale".
E' secondo questa logica che sono state pensate le proposte offerte ai bambini del nido, sollecitazioni che hanno privilegiato la funzione di aggiustamento, secondo la quale il bambino è protagonista attivo dell'agire attraverso il corpo, anche se non sono da trascurare la sua dimensione cognitiva ed affettiva che in qualche misura interessano la qualità dell'azione da esso agita. I bambini infatti, erano chiamati ad aggiustarsi alla richiesta di movimento nel rispetto della loro maturità e delle potenzialità da loro conquistate e sviluppate. L'attenzione del pedagogista clinico ha privilegiato l'atteggiamento del bambino nei confronti delle sollecitazioni proposte, cioè il suo modo di approcciarsi e di viverle, pertanto il bambino dopo aver ascoltato la consegna, veniva osservato mentre esplorava i materiali messi a disposizione, senza intromissioni o eccessive direttive da parte dello specialista, il bambino era libero di sperimentarsi secondo la sua creatività, organizzando il proprio agire alla scoperta di qualcosa di nuovo che poteva essere un gioco o addirittura la conquista di una nuova prassia, suggerita dall'utilizzo dei materiali proposti e mai imposti.
Uno degli obiettivi prefissati infatti, è stato quello di creare prima di tutto un contesto accogliente soprattutto emotivamente, caratterizzato dalla sospensione del giudizio, affinchè il bambino fosse libero di decidere se mettersi in gioco oppure no, assolutamente bandite sono state le dinamiche impositive, la cui scelta avrebbe senza ombra di dubbio innescato resistenze e chiusure nei confronti del nuovo, con inevitabili ripercussioni sullo sviluppo della personalità.
L'intervento pedagogico clinico si impegna a salvaguardare l'equilibrio psico-fisico, sociale, e affettivo-relazionale, suscitando un atteggiamento attivo e partecipato, permettendo a ciascuno di esprimere la propria interiorità e un senso di maggior appartenenza alla vita, oltreché lo sviluppo di una maggior consapevolezza nelle proprie possibilità.


Dott.sa Giorgia Scacchetti


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